Non è un paese per vecchi

Da www.strill.it

Gioia Tauro non è mai stato un posto tranquillo. Gioia Tauro è, dagli anni ’90, sede del più grande porto commerciale del Mediterraneo. Gioia Tauro è, da sempre, il regno della famiglia Piromalli e dei suoi leader carismatici: don Mommo Piromalli, don Peppino Piromalli, sono personaggi entrati di diritto nella storia della ‘ndrangheta. E chi ha provato, in passato, a mettere in dubbio tale predominio si è sempre dovuto arrendere, inginocchiare, alla dura legge del più forte: negli anni ’70 è successo, in particolare, ai Raso e ai Tripodi.

Grazie al porto, ma anche grazie agli interminabili lavori sulla Salerno-Reggio Calabria, a  Gioia Tauro di soldi ne girano parecchi e per maneggiare i soldi le cosche hanno bisogno della collaborazione e della complicità del mondo politico.

L’operazione della Polizia di Stato, che ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui ex sindaco e vicesindaco di Gioia Tauro (il Comune è attualmente commissariato) e il sindaco di Rosarno, è solo l’ennesima testimonianza della commistione, necessaria quanto storica, che, nel centro della Piana, vige tra politica e criminalità organizzata.

E chi sbaglia paga.

Il 9 maggio del 1987, si arriva persino ad assassinare, nei pressi della propria abitazione, il sindaco Vincenzo Gentile, medico, democristiano, amministratore chiacchierato, un sindaco che nel primo maxiprocesso contro i sessanta boss della provincia di Reggio, celebrato davanti al tribunale di Reggio Calabria nel 1979, arrivò a dichiarare che a Gioia Tauro la mafia non esisteva.

“I Piromalli? Brava gente per quel che ne so”, diceva.

E quello di Gentile è solo uno, certamente il più illustre, degli innumerevoli delitti compiuti nel centro della Piana.

Quelli sono anni bui per Gioia Tauro e per tutta la provincia di Reggio Calabria: quello di Gentile, avvenuto a maggio, è il 56esimo omicidio dall’inizio dell’anno.

Gli “anni di piombo” calabresi.

Gioia Tauro non è mai stato un posto tranquillo, si diceva prima: è vero, ma gli ultimi mesi, per Gioia Tauro, sono stati piuttosto turbolenti, come non si ricordava da tempo. Qualcosa si è rotto negli equilibri, storici, della città. L’alleanza (sancita da rapporti di parentela) tra i Piromalli e i Molè non esiste più.

E quando si rompono equilibri così delicati ci si può (ci si deve) aspettare di tutto.

Gli attriti tra le due famiglie egemoni, i Piromalli e i Molè, risalgono al 2007, quando i primi rifiutano un’equa spartizione della “torta”, come è sempre avvenuto del resto.

La storia cambia pagina lo scorso 1 febbraio: l’omicidio di Rocco Molè, apre, infatti, una nuova stagione a Gioia Tauro. Molè, infatti, al momento dell’omicidio è ritenuto dagli investigatori il reggente dell’omonima cosca alleata, da sempre, ai Piromalli. E allora chi può essere così potente da uccidere Rocco Molè, con quattro colpi in faccia, sul “proprio” territorio? E’ questa la prima domanda che gli inquirenti si pongono.

Da quel giorno sono passati più di otto mesi.

All’omicidio di Rocco Molè segue, temporalmente, lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune, amministrato da Giorgio Dal Torrione, ieri arrestato, e il commissariamento prefettizio dell’Ente. Le dichiarazioni fantasiose devono essere un pallino dei sindaci del centro della Piana: se Gentile, nel 1979, disse che la ‘ndrangheta a Gioia Tauro non c’era, dopo lo scioglimento Dal Torrione parla, fin da subito, di una macchinazione dell’allora viceministro dell’Interno, Marco Minniti.

Ma, come si diceva, a Gioia Tauro gli equilibri sono saltati: la guerra è ufficialmente aperta.

E’ il 26 aprile quando il centro della Piana si trasforma in Beirut: Nino Princi, imprenditore chiacchierato, viene fatto saltare in aria a bordo della propria automobile, una Mercedes. Princi, mutilato dall’esplosione, morirà alcuni giorni dopo presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Princi, già attenzionato dalla Dda di Reggio Calabria, è il cognato di Pasquale Inzitari, candidato alle ultime elezioni nelle liste dell’Udc, che viene arrestato il 7 maggio, nell’ambito dell’inchiesta “Saline”. Inzitari è socio della Devin SpA, la società che realizza, a Rizziconi, il centro commerciale “Porto degli ulivi”.

“Diverso da quelli che oggi governano la Calabria”, recitava il suo manifesto elettorale.

A Gioia Tauro succede qualcosa di strano e lo Stato reagisce mostrando i muscoli: il 23 luglio, l’operazione della Dda di Reggio Calabria, denominata “Cent’anni di storia” sancisce quello che tutti temevano: la frattura, insanabile, tra le famiglie Piromalli e Molè.

Il conflitto è spietato e così, appena due giorni dopo, le strade di Gioia Tauro si tingono nuovamente di rosso: è la sera del 25 luglio quando un uomo, a volto coperto, colpisce con diversi colpi di pistola il 37enne David Cambrea, ritenuto dagli investigatori vicino a Domenico Stanganelli che è nipote proprio di Rocco Molè. Cambrea, colpito all’addome e al torace, morirà pochi giorni dopo.

L’ultima dimostrazione del potere esercitato dalla cosca Piromalli sull’area di Gioia Tauro arriva, quindi, con l’arresto di Giorgio Dal Torrione, Rosario Schiavone e Carlo Martelli.

Il boss Gioacchino Piromalli, avvocato, che, per risarcire il Comune, lavora gratis:  “una beffa”, dicono gli inquirenti. “La beffa” è la testimonianza firmata che nulla ferma l’egemonia della famiglia Piromalli su tutto il territorio, classe dirigente compresa: nemmeno gli attriti con i Molè, datati 2007, sfociati, poi, in questo 2008 di sangue.

Cambiano personaggi, epoche e nemici: negli anni ’70 i Raso e i Tripodi oggi i Molè, alleati di un tempo.

Prima che si affermi la legge del più forte.

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2 Risposte to “Non è un paese per vecchi”

  1. Assopita Regna Sovrana: ‘ndrangheta « L’Impiccione Viaggiatore Says:

    […] trattato dai blog di Claudio Cordova e Antonino […]

  2. Michele Nista Says:

    Lo e’ per ma..f..ascisti Berluscones
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    Quanto e’ viscido, esatto come il suo famoso biscione sputa veleno assassino, Silvio Berlusconi. Infiltrante, calcolatore e codardissimo, quando serve, ossia quasi sempre. Due cose di lui, che mi han colpito tantissimo, nelle ultime due settimane. Pochi giorni fa ha detto ” sono imparziale, e quindi telefonero’ sia a Obama che a Mac Cain”. Ovviamente se la fa’ super stra sotto, visto che , qs, per me, piuttosto affascinante mixage di Jfk e Martin Luther King, che sembra essere Obama Barack, e’ sempre piu’ voluto, da tutto il mondo, nonostante lo sporchissimo e puzzonissimo, tanto quanto putridissimo, gratuito e falso, dargli addirittura del terrorista ( per me son stati molto piu’, quasi terroristi, i “fascismoderni neomaccartistissimi” George W Bush, Mel Sembler, Douglas Mc Elhaney, Bob Seldon Lady, Jeff Castelli, Philip Purcell and the super xuxluxclanist Daniel Hegglin of Morgan Stanley, a far indagare, e quindi a far rovinar la vita, di mezzo pianeta Terra, reo solo di essere di centro sin; e cio’ pur se lo stesso mezzo pianeta Terra stesso, era, e stra rimane odiante, delle bombe di Osama nei treni, bus e palazzi; e a livello molto superiore al loro, a quello dei “Bushones” stessi). Berlusconi infatti noto’ e intui’ benissimo, che Obama Barack durante il suo tour europeo ando’ solo a Parigi, Berlino, Londra, e non Roma, proprio perche’…..

    Proprio perche’? Perche’ 8 mesi fa, Gianfranco Fini disse chiaramente ” in America mai metteranno un negro come presidente”. Silvio Berlusconi raddoppio’ la dose e disse, a microfoni spenti, ma con diversi li presenti, che cio’, poi, testimoniarono: ” gli Usa mai metteranno alla loro Presidenza un negro, e per di piu’ comunista”. Ovvio che Obama provo ‘ schifo a venire in Italia. So’ anche che Obama odia la concentrazione di poteri neomedioeval/ma..f..ascista di Berlusconi stesso, e le arroganze Pinochettianissime della sua Mafiaset Nazistset Mediaset, ieri, li, a sguinzagliare, super delinquenzialmente, e a pagare, non in nero, ma in “Nerone”, in Estonia, presso i conti del filonazista Berlusconianione Ernesto Preatoni stesso ( ex socio, non per niente, del, ministo tutto “sesso in uffici governativi e discultura ” Giuliano Urbani”, in Domina), gli assassini di democrazia e liberta’ Giuliano Tavaroli, Eamnuele Cipriani, Marco Mancini, Gaetano Saya, Riccardo Sindoca, Pio Pompa, e Pio Pompi.ari di contorno, varii. E, che io sappia, Obama stesso, odia anche altre odiosissime arroganze di Camorraset, Sacracoronaunitaset Ndrangaset, Mediaset, tipo quella di aver messo su una causa, pienissima di stile intimidatorio, tanto quanto lo sono i Berlusconianissimi Casalesi stessi, ad esempio, contro Google. Altra cosa che dimostra, poi, direi, per la 9miliardesima volta , quanto Silvio Berlusconi sia in politica solo ed esclusivamente per infiltrare, disarticolare, ed evertire lo stato italiano, cosi’ da poter ridurlo a proprio feudo, e spennarlo, quindi, in seguito, al massimo.. In tutto il mondo non si possono vendere azioni allo scoperto SOLOOOOOOOO se le stesse sono bancarie o finanziarie ( per evitare che gli sportelli si affollino di gente, terrorizzata nel vedere il prezzo della azione della propria banca crollare; piu’, per evitare, poi, anche, che la stessa gente, a detta propria banca, corra, per chiudere il conto; e che tutto qs, in seguito, porti a bancarotte). Il min dell’economia inglese, primo in Europa ( come il solito) a applicare qs disposizione, lo sentii io, con le mie orecchie, a Bbc radio one, era timidissimo, il giorno che della stessa norma parlo’. Disse che era una assoluta limitazione della democrazia, si, ma era atta a salvare le banche da fallimenti, e, comunque, temporanea. Che il resto degli altri settori borsistici sarebbe potuto venir venduto tranquillamente short, se cio’ di desiderio. In Italia, lo stesso divieto, invece, e’ stato allargato a tutto il listino. Vediamo perche’. Prima pero’ un intro. L’enorme riciclatore di danaro mafioso Silvio Berlusconi ( tanto quanto il padre Luigi Berlusconi, noto banchiere di Cosa Nostra, google Banca Rasini; “mal sangue non mente”) ha detto: ” basta vendere allo scoperto ovunque in Borsa, distruggeremo gli speculatori”. Primo, gli speculatori son chiunque, anche il suo ufficio di “tesoreria da lui riciclatissima per conto di milioni di criminali Mafiosi mondiali assassinissimi” di Fascistset Nazistset Mediaset o di Banca Mediolanum. Lo sono quindi anche i vari fondi hedge o banche, attraverso i propri ” trading desks” . Secondo non han la palla di cristallo, qs indefiniti ” speculatori” e possono anche farsi super male a vendere short. Terzo e principale punto, per me, se vi e’ uno speculatore vomitevole, quello e’ proprio Silvio Berlusconi, in politica per arricchirsi, e spendente poi, i suoi, gia di Toto Riina, assassinissimi danari, moltiplicatisi tutti grazie al suo infiltrare e super stra corompere la politica. Danari moltiplicati stessi, usati poi per possedere del tutto qs famosa “politica”. Creando cosi’ un girocollo sinergico per lui, ma strozza democrazia e liberta’ per 60 milioni di, per lui, ” stupidi, se non ciucci, popolani”. Torniamo ora, comunque, ad analizzare il perche’ Silvio Berlusconi ha imposto il blocco totale delle vendite allo scoperto in Borsa Italiana ( unica in cio’ al mondo, o quasi), via, “Berlusconianissimo” Lamberto Cardia. Il suo titolo Munnezzacamorristicaset Mafiosiassassiniset Nazipiduistiset Mediaset, stava tornando sotto il prezzo di collocamento: 3,70 euro circa. In quel caso, egli, avrebbe dovuto, come da accordi, confermatissimi, qui, nella City di Londra, ricomprare tutte le azioni che aveva piazzato ( termine giusto, “piazzato”), via ex olio di ricinizzatore del Corriere della Sera, Ubaldo Livolsi. Il famoso piazzamento di azioni Berluscalacaponeset, Berluscalpapponeset Mediaset del 96. Ad Al Waleed and co solo, egli, dovrebbe, infatti, in caso di qs sue azioni sotto i 3,7 euro, ricomprare montagne delle stesse e 5,6 euro. Con altri investitori “ amici degli amici”, egli dovrebbe ricomprarle a 7,7 euro, con altri, ancora, a 8,2 euro. Sarebbe per lui una emorraggia, di proprio danaro, mai stanco di rammentare, gia dei Corleonesi, similkiller. E qs, poi, per di piu’, lo rifarebbe diventare mega azionista della sua Corleoneset, Scampiaset, Locriset, Barivecchiaset Mediaset, e quindi, di nuovo, lontantissimo dall’avere una public company ( atta a fregare meglio gli elettori, quando egli, dice, agli stessi, la megapalla, che non ha conflitti di interessi). Quindi ( ripeto, UNICO CASO AL MONDO, O QUASI), egli ha allargato il divieto di vendere allo scoperto in Borsa a tutto il listino, solamente per parare la sua RaffaeleCutoloMicheleGrecoset, LicioGelliset, TotoRiinaset, AdolfHitlerset Mediaset. Per non farla scendere in Borsa sotto i 3,7 euro, e non fargli, di conseguenza, cosi’, poi, cacciare, oceani di danaro, mai stanco di ripetere, gia di “Cosa Nostra”. Ha poi egli supplicato “gli italiani” ( per lui simili alle penne delle galline, super quindi) a far con lui lo stesso che han dovuto fare con ( negli anni) Banco Napoli , Banca Roma, Alitalia: scucire i propri risparmi, gia in pericolo, per , in qs altro caso, salvare la sua Pinochetset, Goebbelset, Washingbrainset, Azzannademocraziaset, Mediaset. ” Comprate i miei titoli, capitoooooo (?)”, mi pare comunque, un puzzone discorso Hitlerian/Mussolinianissimo, FrankTuratellian/LeolucaBagarellissimo, anyway. Dopo di che, ha egli militarmente difeso la sua stessa nazimafiosissima azione in Borsa, e spinto per un accordo forte a Parigi e Washington, per far ripartire i mercati, ma non di certo per il bene comune, ma, specialmente, se non solo, perche’ non scucissero, Al Waleed and co, a lui, un mare di quattrini, che erano gia, mai da smettere di ricordare, del famoso Stefano Bontade, che era solente chiamare o picciottu Marcello Dell’Utri, “macello” Dell’Utri, proprio perche’ qs ultimo sempre gli chiedeva di ammazzare codesto o “coquello”, perche al macellino Dell’Utri e a Silvio Berlusconi scomodissimi. I mercati stan piu’ o meno salendo, ora, per me, solo perche’ Obama e’ sempre piu’ avanti nei sondaggi, e i mercati non voglion nessuna terza guerra mondiale, alla quale, George W Bush, sempre per mio parere, ha avuto, con buona probabilita’, forte tentazione di voler portarci ( come da, spesso idiotissimo ” tanto peggio, tanto meglio”). Obama Barack ha detto grandi parole, negli ultimi mesi, come ” buttiamo giu tutti i muri”, che non han nulla a che fare con la “strategia della tensione” che da sempre, tutte le estreme destre del mondo, amano imporre ( specie la “non poco estrema” destra al potere ora in Usa e Italia). Mi ricordo che vivevo a Milano, e nel 2001 ( mi possa colpire un fulmine, anche solo esagerassi e non solo, dicessi il falso) ricevetti una lettera vilissima, ovviamente anonima, con pinzato lo storico articolo del Economist con titolo ” Berlusconi unfit, ect ect”, che ho ancora li, e potrei “scan-are” e mettere in rete, con su scritto ” Nista Michele tu e il tuo amato Economist, da ora in poi, zitti o ……..”. E’ ancora tutto li, dimostrabilissimo. Obama Barack, non credere al maf..ascista Berlusconi, si sta’ comportando da viscidissimo, come il suo solito, da codardo, da biscione, con te, ora. Ma solo perche’ se la sta’ facendo sotto. Tutti i suoi giornali han buttato fango su di te, Obama Barack, negli ultimi mesi. Le sue fintissime lacrime attuali son lacrime da alligatore sanguinariissimo. Salvaci dalla Nazindrangheta di Silvio Berlusconi, Obama Barack, please

    Michele Nista

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