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Agenda – Il salotto dell’editore, “Il giornalismo d’inchiesta”

luglio 31, 2009

Vi annuncio sollennemente che stasera, alle ore 21, andrà in onda l’ultima puntata, prima della sosta estiva, de Il Salotto dell’Editore, la trasmissione di ReggioTV condotta da Eduardo Lamberti Castronuovo.

Si parlerà di giornalismo d’inchiesta con Stefania Limiti, giornalista, autrice del libro “L’Anello della Repubblica”, Paolo Cucchiarelli, giornalista dell’Ansa, autore di diversi libri, Anna Briante, direttore responsabile di ReggioTV, Giusva Branca, direttore responsabile di strill.it, Anna Foti, giornalista.

Ah, dimenticavo… Ci sarò anche io.

Arrestato Giovanni Strangio, l’uomo di Duisburg

marzo 13, 2009

strage_di_duisburg

E’ finita ad Amsterdam la latitanza di Giovanni Strangio, accusato di essere il killer della strage di Duisburg, del 15 agosto del 2007. Strangio è stato arrestato insieme al cognato Francesco Romeo.

Qui miei ulteriori dettagli: http://www.strill.it/index.php?option=com_content&view=article&id=34572:arrestato-giovanni-strangio-luomo-di-duisburg&catid=40:reggio&Itemid=86

P.S. Stasera sarò ospite, su Reggio Tv, della trasmissione condotta da Eduardo Lamberti Castronuovo, “Il Salotto dell’editore”. Eccezionalmente la trasmissione andrà in onda dalla sede di Riferimenti, che si trova in un bene confiscato alla criminalità organizzata. Insieme con me saranno ospiti Adriana Musella, presidente di Riferimenti RC, i colleghi Antonino Monteleone, Fabio Papalia e Giovanni Verduci. Discuteremo con Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria e Antonio Nicaso, giornalista e scrittore, autori del libro “Fratelli di sangue”.

N.B. Post inserito in data 17/03/2009. Il precedente è andato perduto, probabilmente per un mio errore. Mi scuso con chi aveva commentato.

Politica da ombrellone

febbraio 5, 2009

palazzo_san_giorgio

da www.strill.it

di Giusva Branca e Claudio Cordova – Centrodestra e centrosinistra: due facce della stessa medaglia. In provincia di Reggio i problemi delle due coalizioni sono crescenti e, in qualche modo, speculari e caratterizzati dal medesimo immobilismo. I mesi sono passati inutilmente e lo stato dell’arte è quasi il medesimo di quando eravamo tutti sotto l’ombrellone. 

Focus sul centrosinistra
L’opposizione non si comporta da opposizione o, peggio ancora, non esiste. Demetrio Delfino, consigliere comunale di Reggio Calabria, appartenente a Rifondazione Comunista, avrebbe inviato una lettera, lo scorso primo ottobre, al proprio segretario provinciale,  Antonio Larosa, e, per conoscenza, ai componenti della segreteria del Prc, con un durissimo atto di accusa nei confronti dei suoi stessi colleghi che siedono tra gli scranni del centrosinistra in Consiglio Comunale.

Delfino non scopre l’acqua calda, per carità.

Che l’opposizione, a Palazzo San Giorgio, abbia dei grossi, enormi, problemi, è un fatto, oggettivo, detto e scritto più volte. Fin dalla candidatura, poi finita in disfatta, di Eduardo Lamberti Castronuovo, rivale di Scopelliti, la coalizione di centrosinistra ha sempre dato segni di eccessiva eterogeneità, parola che, non a caso, fa rima con fragilità.

Fin dalla campagna elettorale, alcuni candidati scelsero di omettere, sui propri manifesti di propaganda, la dicitura “con Lamberti sindaco”.

Qualcuno, oggi, siede anche in Consiglio Comunale.

Insomma, la spaccatura all’interno del centrosinistra reggino è storia vecchia, nota e, soprattutto, incontrovertibile. Ma lettera che Delfino avrebbe scritto e inviato ai vertici del proprio partito, cambierebbe, e anche di parecchio, lo scenario, perché a denunciare, oltre che le spaccature, anche il comportamento dell’opposizione non sarebbero più i giornalisti, sciacalli inaffidabili, ma sarebbe un membro della stessa minoranza.

Parlando della coalizione di centrosinistra, Delfino, descriverebbe al proprio segretario provinciale una realtà non coesa, non compatta, che affronta la politica dentro il Palazzo a compartimenti stagni.

Un’accozzaglia di partiti, insomma. E’ bene ricordare, infatti, che, oltre al gruppo, mai costituito, del Partito Democratico, composto da ex Ds e Margherita e da un esponente del Pdm, l’opposizione alla Giunta Scopelliti si avvale anche di un consigliere del Pdci, di un esponente dell’Udeur, di un indipendente, e dello stesso Delfino, di Rifondazione Comunista.

La politica che marcia a “gruppetti”, senza un coordinatore in grado di dare un indirizzo politico all’esigua forza di contrasto delle minoranze che, in una democrazia, è anche più importante dell’azione degli amministratori. Azione di contrasto impossibile dato che il Pd, secondo la lettera-denuncia di Delfino, spaccato al suo interno, avrebbe sempre messo al margine del dibattito politico l’ala della cosiddetta “sinistra radicale”.

E per chi segue con assiduità e attenzione le vicende del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, è facile capire, fin da subito, che tali affermazioni non sarebbero affatto fantascientifiche, ma assai aderenti alla realtà e al comportamento, talvolta bislacco e inspiegabile, di alcuni consiglieri comunali del centrosinistra.

Ritornando alla missiva, Delfino accuserebbe anche alcuni consiglieri, uno in particolare, di “flirtare” con la maggioranza, di dare vita a inciuci con il centrodestra, con preciso riferimento a una votazione per il riequilibrio di bilancio, di qualche mese fa. Un atteggiamento imbarazzante che farebbe perdere credibilità all’intera coalizione.

Atteggiamenti strani, controversi, talvolta ridicoli, sui quali avrebbe dovuto e potuto spingere con maggiore insistenza l’informazione locale, che, come l’opposizione politica, dovrebbe essere il “cane da guardia” della democrazia.

Le proteste di Delfino sono sicuramente tardive, ma sbattono contro un muro di gomma. Vista la data della missiva (1 ottobre 2008), forse il consigliere del Prc avrebbe voluto scatenare una nuova “rivoluzione d’ottobre”. Una speranza disattesa, a quanto pare, dallo stesso segretario provinciale Antonio Larosa: nelle ultime righe della lettera al partito, Delfino, infatti, avrebbe chiesto a Larosa la convocazione di una riunione con i dirigenti del Pd. Una sorta di chiarimento con quelli che avrebbero dovuto e dovrebbero essere gli alleati e un’occasione, ottimisticamente parlando, per elaborare sinergie comuni per dare vita a un’opposizione seria alla Giunta Comunale del Sindaco Scopelliti.

Niente da fare: la riunione, a quanto pare, non si sarebbe mai tenuta.

“Mancano gli interlocutori”, potrebbe obiettare qualcuno.

Difficile controbattere: il Pd, al momento, non è ancora riuscito a formare un gruppo unitario in Consiglio Comunale, viaggia a cavallo di scelte discutibili, si affida alla solita storia dei candidati unici e spera che un’ottima personalità come Peppe Strangio riesca, a livello locale, a toglierlo dai pasticci, anche se le gatte da pelare aumentano ogni giorno di più (vedi vicenda-Laganà alla Provincia)

E i problemi del Partito Democratico si ripercuotono su tutti gli elettori del centrosinistra, su tutti coloro i quali non hanno scelto Scopelliti alle ultime consultazioni che, adesso, non si vedono adeguatamente rappresentati e tutelati all’interno del Civico Consesso.

E la vicenda di Demetrio Delfino e del suo partito, Rifondazione Comunista, rappresenterebbe un’ennesima brutta pagina politica.

Nonostante la richiesta di confronto con il Pd, formulata al segretario provinciale di Rifondazione, Delfino, che, comunque, si è mosso in colpevole ritardo, non ha visto scaturire alcun risultato dal proprio grido d’accusa. Quel che è certo, infatti, è che Delfino, come è possibile apprendere tramite il sito del Prc di Reggio Calabria, incontra la segreteria provinciale il 13 novembre, a due giorni dalla riunione del Comitato Politico Federale.

Unici segnali pubblici di confronto tra il partito e il proprio consigliere, dopo la durissima lettera del primo ottobre.

Poi, il nulla.

Come se non fosse un preciso dovere della politica, investita di responsabilità primarie dal popolo sovrano, tutelare ogni interesse della collettività e rispettare, con coraggio e rigore, il mandato dei cittadini che, a Reggio Calabria, hanno voluto che il centrosinistra sedesse al posto dell’opposizione.

E, invece, tutto si riduce alle poche righe della lettera, riservata e interna, di Demetrio Delfino, il più giovane dei consiglieri di centrosinistra.

Quella lettera che si conclude con i “saluti comunisti” del consigliere comunale al proprio segretario provinciale e che rappresenta l’ultimo rantolo di una parte della (presunta) opposizione di Palazzo San Giorgio.


Focus sul centrodestra
Ma, dicevamo, se Atene piange Sparta non ride di certo; ed allora i mal di pancia che il centrosinistra, come sempre, non riesce a gestire privatamente sono tipici anche del centrodestra che, però, i panni sporchi riesce quasi sempre a lavarli in famiglia.

Il fatto è che, anche nel Pdl, come nel Pd, l’unità di misura temporale per poter pervenire a scelte, cambiamenti pare sssere il lustro.

Nulla è cambiato, anche qui, dall’estate scorsa, se non l’acuirsi delle lotte intestine.

Allo stato attuale il Pdl in Calabria è, più o meno, una finzione politica; di gruppi unici non c’è traccia, ma, soprattutto, di coordinatori nemmeno a parlarne.

Dalla poltrona di numero uno regionale a scendere verso gli scranni provinciali e comunali la musica è sempre uguale e la parola d’ordine una sola: immobilismo.

Troppe caselle devono andare a posto, troppe aspettative devono omogenizzarsi tra di loro, troppe aspettative diffuse attendono risposta. Una risposta che, fatalmente, per molte di queste avrà il sapore della delusione.

C’è chi ambisce alle cariche direttive in virtù di ruoli politici già ricoperti e chi, invece, sottolinea che proprio questo presente/passato sia ostativo al coordinamento di alcunchè.

Ma i problemi del Pdl non finiscono sul piano dei nomi; quando si capirà che un’organizzazione è necessaria, ai fini dell’azione politica, ma anche della credibilità, sarà una bella grana riuscire a trovarsi d’accordo sulla gestione delle “poltrone”, con le due anime del Popolo della Libertà, Forza Italia e Alleanza Nazionale, che si sentiranno parimenti legittimate, ciascuna per sè, a reclamare i migliori incarichi.

Sì, perchè, se a livello nazionale, e lo dicono i numeri, Forza Italia non teme rivali, a livello regionale, a Reggio Calabria in particolare, e anche in questo caso lo dicono i numeri, la situazione è diversa, opposta: Scopelliti, esponente di Alleanza Nazionale, è riuscito a creare attorno a sè soprattutto, ma anche intorno al partito, un consenso che gli azzurri di FI, per svariati motivi, non sono riusciti a calamitare (vedasi risultati elettorali alle ultime comunali).

E allora quale linea riuscirà a prevalere?

I posti calabresi saranno decisi, come spesso è accaduto in passato, a Roma? Oppure la volontà e l’indirizzo del “popolo sovrano” verrà rispettato?

Saper aspettare, per i Calabresi è una dote innata

100mila euro per la rete wireless, 0 per i precari

settembre 30, 2008

da www.strill.it

Game, set & match per il Comune di Reggio Calabria.
Il termine ultimo per l’approvazione dell’avanzo di bilancio era fissato per oggi, 30 settembre. Puntualmente, con una seduta-lampo, a differenza del solito, viene approvato a maggioranza il maxiemendamento su proposta del consigliere Pasquale Morisani con il quale si propone di destinare la somma di 780mila euro a diverse iniziative.
L’emendamento passa con 24 voti favorevoli (tra i quali anche il consigliere d’opposizione Nino Zimbalatti) 4 astenuti e un voto contrario.

La somma più cospicua del maxiemendamento riguarda il fondo di solidarietà a favore delle famiglie in stato di disagio economico e sociale: 500mila euro su proposta del consigliere Giuseppe Sergi che ha suggerito come questi fondi possano andare a 1000 soggetti attraverso una di una family card di 500 euro.

La battaglia vera, a quanto si apprende, l’opposizione l’ha fatta nelle stanze delle Commissioni. In Aula, invece, il più duro è Nuccio Barillà, poi astenutosi, che, nel proprio intervento lancia un preciso attacco all’operato dell’Amministrazione Comunale: “Il fondo per le famiglie bisognose è certamente un’opera meritoria – dice –, tuttavia sarebbe stato ancora più opportuno concentrare una buona parte dell’avanzo di bilancio per la stabilizzazione degli LSU/LPU del Comune, che, per la maggior parte, sono laureati con famiglia a carico. Avrei, inoltre, destinato dei fondi anche a Ecolandia. Perciò non posso condividere – tuona infine Barillà – questo metodo dell’Amministrazione Comunale che porterà di certo al dissesto e al fallimento”. Di “bilancio fallimentare”, inoltre, parla anche Domenico Meduri dell’Udeur: suo l’unico voto contrario in Aula.

Insomma, LSU/LPU restano, ancora una volta, fuori dai piani dell’Amministrazione Comunale, ma il sindaco Scopelliti non ci sta e difende le proprie scelte: “Abbiamo recuperato i residui attivi. Dall’Amministrazione, oggi, arriva una prova di sensibilità, così come, con la presentazione di un unico maxiemendamento, i consiglieri di maggioranza hanno dimostrato coesione e maturità. I dati sono dalla nostra parte, come testimoniato da uno studio svolto da CittadinanzAttiva: Reggio Calabria – conclude il Primo Cittadino – è la città che più di tutte investe nel sociale”.

Nel dettaglio con l’approvazione e l’immediata esecutività del maxiemendamento vengono destinati 10mila euro per il progetto “strategie di prevenzione primaria e comunicazione territoriale integrata per la riduzione dell’incidenza del carcinoma alla cervice uterina (il papilloma virus); altri 10mila euro per il progetto “Ambiente e Scuola – animazione territoriale ed educazione dei minori alla raccolta differenziata e riciclo dei materiali”; 40mila euro per il progetto “Accoglienza all’ingresso e all’uscita delle scuole elementari comunali”; 100mila euro per interventi di sostegno delle Politiche attive del Lavoro nelle pari opportunità; 20mila euro per beni e servizi da destinare ad attività di ricerca, studio e convegnistica e, infine, su proposta della consigliera Cusumano, 100mila euro per l’ampliamento della rete wireless in città.

100 a 0. Questo il risultato finale: 100mila euro per l’ampliamento della rete wireless, nemmeno un centesimo bucato per i precari, in attesa, da anni, di una meritata stabilizzazione.

I lavori terminano con questo dato.

Il secondo punto all’ordine del giorno, infatti, non viene discusso, ma rimandato per la seconda volta consecutiva: “l’adozione di iniziative a sostegno del mantenimento dell’attività svolta da Sviluppo Italia”, mozione dei consiglieri Scarfone e Morisani, slitta ancora a causa dell’assenza del consigliere Lamberti, già presidente di Sviluppo Italia, il quale aveva manifestato la volontà di intervenire sul punto.