Lodo Iamonte

La vita, si sa, è fatta di priorità.

L’Italia dei Valori (quali?) sta raccogliendo le firme per l’istituzione di un referendum popolare che possa abrogare il Lodo Alfano, quella leggina che ha tolto non pochi impacci a Re Silvio. Vedo il consigliere regionale del partito di Tonino Di Pietro, Maurizio Feraudo, sgolarsi per pubblicizzare l’evento. Domani, invece, la sinistra (o quel che resta di essa) sarà a Roma per protestare contro il Governo Berlusconi e anche contro il già citato Lodo Alfano, che ricopre di vergogna l’intera Penisola.

Eh già, il vero problema della Giustizia, come ci insegna Marco Travaglio, è il Lodo Alfano.

Faccio presente al consigliere Feraudo, al segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi (che ha annunciato la propria presenza a Roma) e anche al baluardo dell’informazione italiana, Marco Travaglio, che, appena due giorni fa, il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare (un anno) Carmelo Iamonte, figlio del boss Natale, ritenuto dagli investigatori reggente della cosca di Melito Porto Salvo. Coraggio scandite tutti insieme a me: IA-MON-TE! Scarcerato per l’eccessiva lunghezza del processo “Ramo Spezzato”, scaturito dall’operazione condotta dai pm Santi Cutroneo e Antonio De Bernardo.

Per questi orrori della Giustizia italiana, Feraudo non raccoglie firme, Tripodi non va a Roma e Travaglio non ci propina nemmeno dieci secondi dei propri soliloqui.

Peccato per questa scarcerazione, mi ero quasi convinto che il vero problema della Giustizia italiana fosse il Lodo Alfano…

Del resto, come dicevo, la vita è fatta di priorità.

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2 Risposte to “Lodo Iamonte”

  1. Domenico Malara Says:

    Caro Claudio, il tuo post è un invito a nozze. Delle contraddizioni che caratterizzano l’Italia dei Malori, ops dei Valori, il primo ad avere qualche difficoltà a parlarne è proprio Marco “don Chisciotte” Travaglio. Sull’argomento mi sono già espresso nel mio blog (http://malarablog.wordpress.com/2008/09/28/non-e-tutto-travaglio-quello-che-luccica/).
    Visto che me ne offri l’opportunità, vorrei aggiungere dell’altro. I fustigatori della malapolitica, sono i primi ad essere parte integrante del sistema. Evidentemente è più facile guardare la pagliuzza negli occhi degli altri che la trave nelle proprie pupille.
    Nel tuo post hai giustamente citato Maurizio Feraudo, esponente calabrese del partito di Savonarola Di Pietro. E allora partiamo proprio da lui. Feraudo, consigliere regionale calabrese, è stato indagato per concussione per aver preteso la corresponsione di parte dello stipendio del suo autista, e di truffa per domande di rimborso su missioni mai compiute.
    Ovviamente Feraudo non è l’unica mosca bianca in Idv. Anzi è in buona compagnia e si sa dove le mosche alla fine vanno a posarsi.
    L’elenco prosegue con:
    – Gaetano Vatiero (segretario cittadino di Idv a Caserta) arrestato nel 2006 per corruzione aggravata.
    – Paride Martella, ex forzista ora in quota IdV, è stato arrestato per tangenti nel gennaio 2008. Ex presidente della Provincia di Latina, Martella è stato arrestato per gli appalti truccati dell’Acqua latina, truffò 15 milioni di euro, indagato per concussione e associazione mafiosa.
    – Andrea Proto, consigliere comunale di Genova, è stato condannato per aver raccolto la firma di un morto.
    – Gustavo Garifo, anche lui genovese, arrestato perchè arraffava i soldi delle multe.
    – Orazio Schiavone, assessore foggiano, è condannato per esercizio abusivo della professione di odontoiatra.
    – Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro, è alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto per lui 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario
    Tra le file dell’Italia dei Valori c’è anche un tesserato P2. Si tratta del maggiore Giuseppe (detto Pino) Aleffi, candidato in Sardegna alle elezioni del 2006, in possesso della tessera numero 762 della loggia di Licio Gelli. Di questo se ne sono accorti anche i grillini.
    E in ultimo (ma non per demeriti, anzi), c’è un certo Leoluca Orlando. Indagato nel 1996 per corruzione aggravata e condannato nel 2005 per diffamazione aggravata.
    Effettivamente è vero. Nella vita ci sono delle priorità, questi piccoli peccatuci possono anche aspettare…
    Ciao, Domenico.

  2. Italia dei Valori… e delle contraddizioni « Il blog di Domenico Malara Says:

    […] di leggere anche i post di Claudio Cordova e di Ewan […]

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